sabato 24 gennaio 2015

Attività Nazionale - 1° Zampa di Akela

La realizzazione degli addobbi dell' albero del branco dei Lupi della Grande Quercia di Messina nasce dall'idea di utilizzare materiali plastici e non riciclabili quali: bicchieri, posate, bottiglie, piatti, tappi di sughero, ecc.

Ovvero materiali che abitualmente, soprattutto nel periodo festivo natalizio, vengono utilizzati sulle nostre tavole per imbandire e consumare i pranzi e i cenoni tipici della tradizione.















L'idea che quintali di utensili colorati di rosso (e non solo) vengano acquistati, utilizzati e gettati, in un clima festivo, da tutti noi (spesso senza un criterio di rispetto dell'ambiente) ha guidato noi Vecchi Lupi e tutti i lupi del branco verso un riutilizzo simpatico, decorativo e intelligente.













Insomma ... ci siamo detti: "se tutto quello che finisce di solito nell'immondizia dopo un lauto pranzo di Natale ... finisse invece sull'albero x trovare una ricollocazione artistica di addobbo ?"

Ovviamente la risposta è stata un "SI" corale.

E quindi abbiamo dato il via ad un lavoro di gruppo in cui vari sottogruppi riadattavano i suddetti materiali rendendoli veri e propri addobbi.

Bicchieri di plastica che diventano campanelle, tappi di sughero che diventano piccoli cappelli di babbo natale, bottiglie di plastica verde e bianca che sezionate e unite a catena diventano sciarpe per l'albero. Colli delle stesse bottiglie che con un paio d'ali (sempre in plastica, ottenute con scarti di bottiglia) diventano angioletti, ed altro ...















La regola fondamentale è stata: non si butta niente !

Usiamo ogni parte di tutti i materiali di riciclo.

Ridiamo alla plastica una nuova vita ... più artistica !

I nostri lupi ci sono impegnati e divertiti anche tanto, ed il risultato è stato di sicuro soddisfacente !!!




BUONA CACCIA !!!

mercoledì 7 gennaio 2015

Campo Invernale "La Tradizione" - 3, 4 e 5 Gennaio 2015 - "Il primo banco di prova dell'anno"


Alle porte di un inverno che si preannuncia già rigido e pungente, dopo un Dicembre saturo di attività e di incontri e qualche chilo di troppo per i fasti dei festeggiamenti natalizi e di fine anno, la Sezione di Messina, all'alba del 3 Gennaio 2015, è partita alla volta di Locadi frazione di Pagliara, comune in provincia di Messina, situato nell'entroterra a pochi chilometri dal versante Ionico.

Il trasferimento dalla città alla provincia è avvenuto in treno, ed in poco più di mezzora tutte le Unità hanno raggiunto la stazione di Roccalumera, piccola cittadina di mare, crocevia della strada nazionale che inoltrandosi tra le montagne, passando per Rocchenere e Pagliara, porta all'antico comune di Mandanici, già teatro del Campo Estivo scorso,  la cui voce ancora riecheggia lungo la vallata ... Experior.

Reparto e Compagnia hanno intrapreso una lunga marcia di diverse ore, lungo il greto del torrente che dalle falde di Pizzo Luci solca le viscere delle vallata, il Branco è stato trasferito coi nostri mezzi fino a poco meno di un chilometro dalla base del campo.



Risalendo la vallata, abbiamo potuto scorgere qualche traccia della recente nevicata che ha imbiancato la valle anche a bassa quota, sullo sfondo invece le cime dei peloritani dipinte in una cornice di bianco adagiata fra cielo e terra.

La pittoresca frazione di Locadi, in equilibrio sul dorso della montagna come il più classico dei presepi, è un esempio di "paese fantasma", ormai quasi del tutto disabitato per via delle numerose migrazioni che ormai troppo spesso caratterizzano i piccoli comuni dell'entroterra.

Si ringrazia l'amministrazione comunale del Comune di Pagliara per averci messo a disposizione la struttura del centro sociale ormai in disuso ma in buono stato che un tempo era luogo d'incontro per gli abitanti del paese e fulcro delle attività istituzionali di rilievo.












La seconda parte della mattinata è stata dedicata alle operazioni d'insediamento, per la gran parte costituite da operazioni di pulizia ed igienizzazione di tutti gli ambienti e dei servizi igienici, inoltre è stata istallata la nostra cucina da campo, la cambusa ed individuata un area per il magazzino e l'infermeria, in fine sono state isolate dagli spifferi finestre e porte e in particolare il pavimento dalla camerata adibita a dormitorio.

Dopo il pranzo, tempo di riordinare le vettovaglie, saltando la siesta, tutta la sezione è partita alla volta di Pagliara per raggiungere la piazza del paese, luogo designato come fulcro per lo svolgimento di tutte le attività di branca, ma anche luogo d'incontro con i bambini e ragazzi del luogo.

Cinque chilometri di cammino percorsi in poco più di un'ora e siamo giunti al centro del paese, dove già numerosi bambini ci stavano aspettando.















Il branco ha accolto più di quindici bambini coinvolgendoli in un programma di giochi studiato "ad hoc" per l'occasione, il reparto una decina di ragazzi che sono stati reclutati per costituire delle pattuglie di formazione che hanno condotto un avvincentissimo "grande gioco", ricco di enigmi e prove di ogni genere "Le Pagine Perdute del Libro dei Segreti", la compagnia ha avuto l'onere di costruire la struttura dell'alza/ammaina bandiera, un gran lavoro, visto che il progetto prevedeva quattro distinti pennoni.



L'animazione in piazza ha avuto un grande successo e la sera siamo rientrati, stavolta coi mezzi, tutti molto soddisfatti, il reparto è tornato stoicamente a piedi.

Dopo la cena e le operazioni di riordino, nonostante il freddo, il fuoco di bivacco è stato organizzato all'esterno, negli ampi spazi limitrofi la base del campo.

Canti, bans e diverse scenette ci hanno tenuti caldi e svegli, ma soprattutto l'ottimo fuoco gestito dai rover, sotto un cielo stellato di impareggiabile bellezza.














Finito il fuoco, la stanchezza di una lunga giornata di cammino, di lavoro e di intense attività si è fatta sentire prepotentemente e lupetti, esploratori e rover si sono adagiati tra le braccia di Morfeo in men che non si dica.

I raider riuniti per un'attività serale programmata, nel giro di pochi minuti, visto lo scarso livello di concentrazione e le facce da sonno hanno convenuto che fosse il caso di recuperare le energie e rimandare tutto alla sera successiva, precipitandosi anch'essi nei propri sacchi a pelo.

All'alba del 4 Gennaio, alle prime luci del mattino, tra il cinguettare degli uccelli e gli sbuffi di una leggera brezza mattutina, la voce del Capo Campo ha cominciato a risvegliare tutti quanti dalla beatitudine del sonno.

Un'altra lunga giornata, ancor più dura di quella passata, ci aspettava all'orizzonte, con già l'impegno di arrivare per le 9.00 alla piazza del paese, dove si sarebbe svolta la cerimonia dell'alza bandiera.













Quindi tutti gli orari da programma soliti sono stati anticipati, tenendo conto anche del fatto che esploratori e rover sarebbero arrivati ancora una volta a piedi.

Giunti finalmente, quasi in orario, alla piazza principale di Pagliara, già diversi ragazzi del luogo, evidentemente soddisfatti delle attività del giorno precedente, ci aspettavano ansiosi di ricominciare.













Dopo l'alza e le comunicazioni di rito, i lupi hanno ripreso il loro intenso programma di giochi, gli esploratori hanno continuato il loro "Grande Gioco" e la compagnia ha provveduto a rifinire gli ultimi ritocchi alla struttura delle bandiere.

I raider sono stati impegnati, avanti e indietro, a fornire tutti i servizi necessari allo svolgimento delle attività e in particolare alle operazioni di cucina.

Nella seconda parte della mattinata una leggera pioggerellina ci ha costretto al chiuso, ma non ci ha impedito di continuare le attività previste.

Tornati alla base per il pranzo, ancora una volta non c'è stato tempo per recuperare le energie e subito dopo le operazioni di riordino siamo ripartiti nuovamente alla volta del paese, ma non verso al piazza solita, bensì in direzione del centro polifunzionale situato nella parte più a monte del centro abitato, dove a partire dalle 16.00 il comune aveva organizzato un grande "party" per chiudere i festeggiamenti natalizi, in prossimità dell'epifania.

Tantissimi bambini del luogo sono intervenuti e in particolare per i più piccoli è stata un occasione di grande divertimento.














La sera dopo la cena, questa volta il fuoco di bivacco si è tenuto all'interno del casolare, dato che oltre al freddo pungente si è alzato un discreto vento di scirocco, ma nonostante l'assenza della fiamma e della volta stellata della sera precedente, si è ottenuto un ottimo livello di partecipazione e una forza di coesione notevole, è stato davvero un gran bel fuoco.

Successivamente, il reparto è stato impegnato in una veglia orientata al significato della promessa scaut, in considerazione anche del fatto che il giorno dopo, al quadrato di chiusura, uno degli esploratori avrebbe pronunciato solennemente la sua, di promessa, a onor del vero è stata un momento davvero toccante, se teniamo in considerazione il fatto che si parla di ragazzini.

I raider hanno fatto le ore piccole rimanendo a parlare rannicchiati nella cucina.

All'alba del 5 Gennaio, l'ultima alba del campo, le routine del mattino ormai collaudate ci hanno condotto, questa volta senza ritardi, nuovamente alla piazza del paese dove dopo la cerimonia dell'alza, sono state portate a termine le attività previste dai programmi delle varie branche.

Lo staff di Reparto, in considerazione del grande successo riscontrato dal "Grande Gioco", ha deciso di portarlo a termine in un uscita di una giornata intera da programmare nella seconda metà di Gennaio.

La Compagnia ha prestato servizio di supporto alla preparazione dell'ultimo pranzo.

Alle 13.30 tutti riuniti in quadrato, compresi diversi ragazzi del luogo, ha avuto inizio la cerimonia di chiusura del Campo Invernale 2014/2015.

In quest'occasione tre persone sono state chiamate a pronunciare la loro "promessa" e poter così entrare a pieno diritto nella grande famiglia degli scaut, un momento davvero emozionante, dove non sono mancate le emozioni forti e le lacrime.











Prima della chiusura, il commissario, ha colto l'occasione per ringraziare ufficialmente l'amministrazione comunale del comune di Pagliara, intervenuta nella persona del sindaco e dell'assessore alle politiche giovanili.

Dopo gli ultimi saluti, rotto il quadrato, siamo rientrati alla base del campo per il pranzo, successivamente sono iniziate le operazioni di riordino e per le 17.00 tutti quanti sono stati trasferiti alla stazione di Roccalumera per prendere il treno che ci avrebbe riportato a casa.

Il Campo Invernale 2015 è stato davvero un'impresa che ci ha messo a dura prova e per molti ragazzi ha significato la prima esperienza scaut degna di nota.

Esperienza che vi proponiamo raccontata rispettivamente da un nostro esploratore, e da un nostro rover ! :)

Un altro passo importante per la crescita della Sezione di Messina è stato segnato, continuiamo ad osare ... buona caccia a tutti.


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martedì 6 gennaio 2015

Reparto Pioneer - Campo Invernale "La Tradizione" 3, 4 e 5 Gennaio 2015 "La famiglia scaut cresce"

L'esperienza è stata emozionante per tantissimi motivi.

Sin dall'inizio si è presentata una sensazione stuzzicante, per il dover raggiugere il luogo delle attivita' a piedi, in marcia, come veri e propri pionieri, dalla stazione di Roccalumera fino all'ex centro sociale di Locadi, passando per il fiume dove, ovviamente, grazie alla mia "destrezza", sono riuscito a finirci dentro, riducendomi come un pulcino inzuppato.

Inoltre, perché desideravo che mi venisse concesso l'onore di pronunciare finalmente la mia Promessa Scaut, desiderio che si è poi relazziato l'ultimo giorno.

Andando con ordine, raggiunto il luogo del campo, il freddo era la prima cosa che si riusciva a percepire, ma passato il primo momento, l'essere li, mi faceva sentire importante, ritenevo fosse necessario dovermi impegnare al meglio sia nelle attività, sia nell'occuparmi del gruppo dei più piccoli dove per altro, c'era mia sorella di cui mi sentivo molto responsabile.

Il momento che in assoluto mi piace di più è quando condividiamo il pranzo.

Proprio in quell'occasione cercando di aiutare mia sorella Sofia, nel buon appetito, l'ho fatta sbagliare, ma è stata comunque una bella sensazione e ricordo di aver pensato tra me e me, che la mia piccolina sta crescendo e chissà se anche lei proverà per il gruppo quello che sto provando io.

Camminare per lunghi tratti, insieme ai miei compagni d'avventura, mi ha aiutato a riflettere se questo è veramente quello che mi piace fare.

Direi proprio di si.

Partecipare al Grande Gioco è stato un altro momento che mi ha reso molto soddisfatto, in quanto ho potuto condividere con i miei compagni di classe che si sono uniti a noi per l'occasione, il piacere di scervellarci insieme.

Spero che anche loro abbiano capito quanto è bello stare insieme e vivere un'avventura scaut.

L'obbiettivo della caccia non è stato risolto, alla fine, ma ci siamo ripromessi di fare un'altra giornata fuori per poterlo portare a termine.

Andando al momento più entusiasmante del campo, ovvero quello in cui ho promesso solennemente, ... mi sono sentito "un grande".

Mi sentivo come se esistessi solo io in quella piazza, con le bandiere al vento e le mie parole che riecheggiavano nel silenzio, ho trattenuto le lacrime a stento.

Ricordo solo la faccia di Giuliano commosso quanto me, Anna che mi abbracciava soddisfatta e gli occhi lucidi di mia madre, felicissima per quello che avevo fatto.

Credo che questa sensazione non possa essere lontanamente paragonabile a qualsiasi altro momento felice della mia vita e spero di poter vivere tantissimi altri momenti come questo grazie alla mia famiglia scout.

Esploratore - Emiliano Burrascano

Compagnia Voyager II - Campo Invernale "La Tradizione" 3, 4 e 5 Gennaio 2015 "Un'esperienza indimenticabile"

Il Campo Invernale, come per ogni campo, è il momento dove ognuno può mettersi alla prova per ciò che ha imparato nel tempo trascorso nelle settimane di attività in sede.

Io vi descriverò in che modo è stato vissuto il campo invernale 2015 dai membri della Compagnia Voyager II.

La partenza, devo dire, non è stata delle migliori, poiché per pochi secondi, abbiamo rischiato di mancare il treno che ci doveva portare a Roccalumera, ma fortunatamente il capo treno ha bloccato il convoglio in movimento, dandoci la possibilità di salire poco prima che partisse.

Non più di mezz'ora di viaggio e abbiamo raggiunto la stazione di Roccalumera.

Una volta a terra, zaini in spalla e abbiamo iniziato la lunga marcia (12 Km. circa) per raggiungere il luogo del campo, un casolare sito a Locadi frazione del comune di Pagliara (ME).

Le unità coinvolte nell'hike sono state la Compagnia e il Reparto guidati dal Capo Reparto e alcuni Raider dello staff di Branco.

Akela e i lupetti invece sono stati trasferiti con le macchine e hanno percorso a piedi solo l'ultimo chilometro.

Lungo il percorso abbiamo attraversato vari scenari; strade, borghi, scorci collinari e torrenti.

Camminando nel torrente, diversi episodi tragicomici, lanci di palle di neve e alcune cadute in acqua, hanno innalzato, in maniera esponenziale, l'umore del gruppo.

Appena arrivati, intorno alle 10.00, alla struttura fornitaci dall'amministrazione comunale di Pagliara per l'accantonamento, i compiti assegnati alla compagnia sono stati: l'animazione del fuoco di bivacco, e la realizzazione dell'alza/ammaina bandiera oltre ai normali turni per i servizi logistici.

Raccolti i materiali e le attrezzature, siamo scesi nella piazza del vicino paese (circa 5 Km. dal campo), per cominciare a valutare come meglio realizzare la struttura dell'alza/ammaina.

Dopo il sopralluogo siamo tornati al campo per il pranzo.

Le castagnole necessarie sono state messe a disposizione dal padre di un esploratore che ha provveduto anche a portarle in loco.

La piazza principale del paese è stata lo scenario in cui hanno avuto luogo la gran parte delle attività e tutti i cerimoniali soliti.

Abbiamo realizzato la struttura dell'alza/ammaina in poco meno di quattro ore, costruendo quattro pennoni separati, uno per ogni bandiera, tutti ci hanno fatto i loro complimenti.

Idem, per il fuoco che è stato acceso in tempi brevi e gestito dalla Compagnia molto bene, a detta dei presenti.

La prima notte, dopo una giornata ricca di numerose attività, è stata accolta con il massimo favore e la stanchezza ci ha consegnato nelle braccia di morfeo in men che non si dica.

Il giorno seguente, dopo le solite incombenze mattutine, abbiamo raggiunto nuovamente la piazza del paese per la cerimonia dell'alzabandiera e in seguito abbiamo fornito supporto alle attività del Branco e del Reparto.

Nel pomeriggio i nostri servizi sono stati richiesti dai raider responsabili della cucina, così ci siamo ritrovati a preparare la cena, ispirata ad alcune ricette fornite dal Capo Raid.

L'ultimo fuoco è stato sicuramente il migliore dei due e tra bans e giochi di ogni genere, i momenti di divertimento non sono mancati.

Dopo il fuoco, la veglia di Compagnia ha riscontrato un'ottima partecipazione e ognuno ha condiviso i suoi pensieri senza esitare.

Faccio una menzione speciale per tutti coloro i quali in questo campo hanno pronunciato la loro promessa entrando, per sempre, a far parte della grande famiglia degli scaut.

Amici, compagni, fratelli, uniti da un'emozione.

Giuseppe, Emiliano e Francesco, rispettivamente di 9, 15 e 20 anni.

Un caloroso saluto e al prossimo campo, buona caccia.

Rover - Alberto Rizzo