L'esperienza è stata emozionante per tantissimi motivi.
Sin dall'inizio si è presentata una sensazione stuzzicante, per il dover raggiugere il luogo delle attivita' a piedi, in marcia, come veri e propri pionieri, dalla stazione di Roccalumera fino all'ex centro sociale di Locadi, passando per il fiume dove, ovviamente, grazie alla mia "destrezza", sono riuscito a finirci dentro, riducendomi come un pulcino inzuppato.
Inoltre, perché desideravo che mi venisse concesso l'onore di pronunciare finalmente la mia Promessa Scaut, desiderio che si è poi relazziato l'ultimo giorno.
Andando con ordine, raggiunto il luogo del campo, il freddo era la prima cosa che si riusciva a percepire, ma passato il primo momento, l'essere li, mi faceva sentire importante, ritenevo fosse necessario dovermi impegnare al meglio sia nelle attività, sia nell'occuparmi del gruppo dei più piccoli dove per altro, c'era mia sorella di cui mi sentivo molto responsabile.
Il momento che in assoluto mi piace di più è quando condividiamo il pranzo.
Proprio in quell'occasione cercando di aiutare mia sorella Sofia, nel buon appetito, l'ho fatta sbagliare, ma è stata comunque una bella sensazione e ricordo di aver pensato tra me e me, che la mia piccolina sta crescendo e chissà se anche lei proverà per il gruppo quello che sto provando io.
Camminare per lunghi tratti, insieme ai miei compagni d'avventura, mi ha aiutato a riflettere se questo è veramente quello che mi piace fare.
Direi proprio di si.
Partecipare al Grande Gioco è stato un altro momento che mi ha reso molto soddisfatto, in quanto ho potuto condividere con i miei compagni di classe che si sono uniti a noi per l'occasione, il piacere di scervellarci insieme.
Spero che anche loro abbiano capito quanto è bello stare insieme e vivere un'avventura scaut.
L'obbiettivo della caccia non è stato risolto, alla fine, ma ci siamo ripromessi di fare un'altra giornata fuori per poterlo portare a termine.
Andando al momento più entusiasmante del campo, ovvero quello in cui ho promesso solennemente, ... mi sono sentito "un grande".
Mi sentivo come se esistessi solo io in quella piazza, con le bandiere al vento e le mie parole che riecheggiavano nel silenzio, ho trattenuto le lacrime a stento.
Ricordo solo la faccia di Giuliano commosso quanto me, Anna che mi abbracciava soddisfatta e gli occhi lucidi di mia madre, felicissima per quello che avevo fatto.
Credo che questa sensazione non possa essere lontanamente paragonabile a qualsiasi altro momento felice della mia vita e spero di poter vivere tantissimi altri momenti come questo grazie alla mia famiglia scout.
Esploratore - Emiliano Burrascano
Nessun commento:
Posta un commento
Il tuo commento verrà visionato da un amministratore prima di essere pubblicato.
Per inserire il commento, seleziona dalla tendina: "Nome/URL", inserisci il tuo nome e cognome (l'URL non è obbligatorio), clicca su "Continua", poi scrivi il tuo commento e clicca su "Pubblica" (puoi prima visualizzare l'anteprima cliccando su "Anteprima").