Questo anno scaut volge verso la conclusione, è stato un anno molto particolare, che ci ha visto "combattere" contro questo nemico microscopico, ma come scaut non possiamo mollare e così... Campo Estivo fu !!
Dal 27 Luglio al 2 Agosto abbiamo nuovamente vissuto le emozioni di un Campo Estivo con tutti i... "crismi", immersi nella natura in condivisione con altri fratelli scaut provenienti da altre città, la vicina Siracusa e la... non proprio vicina Senna Comasco.
In questo campo estivo, lo scenario delle nostre "avventure" sono stati i magnifici boschi, torrenti e laghi dei Nebrodi, in particolare abbiamo piantato le nostre tende nella località conosciuta come "Case Mangalavite" nel comune di Longi (ME)
Ecco come hanno vissuto questo campo i nostri esploratori, iniziamo con il leggere i pezzi dei più "esperti":
"Un campo estivo può aprirti la mente e insegnarti sempre qualcosa,
sono partito martedì 27 con questa idea in mente, e dopo 7 giorni di campo mi accorgo che è stato molto più di quello che mi aspettavo, ma andiamo con ordine.
La sezione di Messina è partita tutta insieme martedì 27 alle 7:45 di mattina con il treno che ci ha portati a Sant'Agata di Militello, dove, dopo poco siamo stati presi da un pullman che ci ha lasciati direttamente sul sito del campo, là abbiamo prima di tutto pulito la zona, perché da scout dobbiamo sempre lasciare il mondo un po' più pulito, successivamente abbiamo pranzato, in un momento che aveva quel qualcosa di magico, a 1200m sul livello del mare vedere il panorama mentre addentavamo il nostro pranzo era una sensazione unica, soprattutto dopo la pandemia che aveva fermato le nostre attività.
I primi tre giorni e mezzo sono quindi serviti a montare il campo, e soprattutto sistemare il recinto che ci proteggeva dai "feroci animali" dei Nebrodi (i maiali selvatici sempre affamati).
Con l'arrivo dei nostri fratelli di Senna Comasco e Siracusa il campo ha preso una piega totalmente diversa; la sera durante i fuochi l'allegria bruciava insieme alle nostre voci, strillanti durante un canto e dinamiche quando era il momento di recitare la propria scenetta, i quadrati erano quasi delle competizioni tra urli, e dopo il nostro non poteva mancare mai un segno di approvazione o disaccordo da parte mia o del VCR nei confronti dei miei compagni della Pattuglia.
Dormire in tenda dopo così tanto tempo lascia ovviamente delle sensazioni forti, così come vivere nel proprio sottocampo, costruito con le proprie mani.
L'Hike del 5° giorno ci ha fatto capire che forse dovremmo studiare meglio le nozioni base di topografia, però è stata un'esperienza che mi ha personalmente divertito, e quindi non posso ritenermi triste, anche se non abbiamo raggiunto il punto prefissato.
Infine la gara di cucina del 6° giorno... parmigiana di melanzane e pasta alla norma, mangiando queste due pietanze quasi non riuscivamo a credere di averle preparate personalmente; quello stesso giorno, però, è arrivato anche il momento di salutare i nostri fratelli del nord…. fiumi di lacrime e ore di tristezza, che solo il cibo ha il potere di allontanare...
Il 7° giorno, l’ultimo, è quello più triste: bisogna smontare tutto ciò che si era costruito e dare "l'ultimo saluto" al campo, scendere dai monti e tornare alla vita cittadina, abbandonare quella libertà che solo la natura sa darci, rinunciare al calore del fuoco e la compagnia dei fratelli, tornare alla quotidianità.
E così proprio come siamo arrivati torniamo a casa, tra abbracci e arrivederci che portano speranza.
Da questo campo non potevo aspettarmi di meglio!"
Marco Capo della Pattuglia Aquile
"Dopo svariati mesi di inattività causa covid, quest'anno siamo tornati a fare un campo estivo.
Questo campo me lo immaginavo molto impegnativo e avevo altissime aspettative su di me: mi aspettavo di riuscire a prendere l'effettivo e di saper essere un buon vice capace di portare avanti la pattuglia dando anche una mano al capo; fortunatamente ho superato queste mie aspettative.
Grazie a questo campo, ho potuto notare quanto io sia migliorato nelle legature e nella mia capacità di andare d'accordo con gli altri fratelli scaut, siano essi della mia pattuglia, del mio reparto o no.
Un'esperienza che non mi dimenticherò mai, è stato l'Hike. Mi aspettavo sarebbe andato meglio, ma nessuno si è fatto male e tutti noi abbiamo potuto imparare molto e d'ora in poi saremo meglio preparati a situazioni come questa.
Questo campo mi ha lasciato molti bei momenti e bei ricordi e sono soddisfatto di cosa ho vissuto con questa mia famiglia. Noi della pattuglia Aquile siamo migliorati molto soprattutto in confronto ai primi giorni e sono molto contento dei risultati.
Non vedo l'ora di poter rifare un'avventura simile o anche migliore di questo campo."
Ismaele Pattuglia Aquile
Ma per qualcuno questo campo ha significato qualcosa di molto particolare... leggete quello che hanno scritto i "piedi teneri" del nostro Reparto:
"Questo campo è stato il mio primo campo scout nel reparto e anche il primo campo dopo mesi e mesi di covid. Me lo aspettavo un campo tranquillo, le mie aspettative erano di riuscire ad ottenere la promessa e soprattutto di migliorarmi.
Arrivato al campo da subito ho notato che il posto era bellissimo e tranquillo. L'ho vissuto come una prova, essendo il primo campo nel reparto che io abbia mai fatto e quindi ho continuato ad impegnarmi cercando di aiutare il più possibile. Una cosa che mi ricorderò è l'hike, che pensavo sarebbe andato meglio, ma... Ad ogni modo è stata un'esperienza costruttiva e almeno, non ci siamo fatti male. Alla fine questo campo mi ha lasciato molti ricordi tra cui nuove persone conosciute, che hanno portato molta allegria al campo ma soprattutto mi ha fatto crescere mentalmente, facendomi diventare (secondo me) una persona migliore di come ero i primi giorni."
Emanuele Pattuglia Aquile
"Dal 27 luglio al 2 agosto 2021, ho partecipato al mio primo campo estivo (nonché il mio primo campo in assoluto) nel reparto.
Durante questo campo sento che, sia la pattuglia di cui faccio parte che io siamo cresciuti molto.
Come pattuglia abbiamo avuto modo di conoscerci meglio e abbiamo stretto molto di più i nostri rapporti, ciò ha portato anche a collaborare di più.
A livello personale invece mi sento migliorata moltissimo, ho imparato a conoscermi di più ed ho iniziato a sbloccarmi un po' e meglio, quindi anche a integrarmi finalmente nella pattuglia.
Ho anche conosciuto altri fratelli scaut e di questo sono contenta, poche volte infatti mi è capitato nel corso di questi anni e lo ritengo importante, spero ovviamente di poter rivivere questa esperienza.
Sicuramente poi questo campo sarà sempre un po' più speciale per me rispetto agli altri che vivrò nel reparto.
Oltre a queste bellissime cose che sono successe e di cui sono tutt'ora felicissima, ho vissuto una delle esperienze più belle della vita di uno scaut: ho potuto pronunciare e conseguire così la promessa da esploratore.
Descrivere le mie emozioni in quel momento è impossibile; è stato veramente un momento stupendo, a cui ho sempre sperato e mi sono impegnata per arrivare, che, quando mi si è presentato davanti, mi ha reso la persona più felice del mondo.
Per me questo è stato un grande traguardo e spero di raggiungere gli altri con lo stesso entusiasmo e lo stesso impegno, per vivere altri momenti di questa gioia fortissima, crescere e migliorarmi ogni giorno.
Non dimenticherò mai questo campo e spero sia così anche per gli altri, ognuno a modo proprio."
Gaia Pattuglia Aquile
Infine c’è stato qualcuno che purtroppo non è potuto venire al campo, ma l’ha seguito "a distanza" ed è interessante quello che ci racconta:
"Giorno 26 agosto il reparto scout di cui faccio parte è partito per il campo estivo, l'evento più ambito dell'anno a cui speravo di poter partecipare, ma a cui purtroppo non ho potuto prendere parte...
I miei compagni di pattuglia mi hanno raccontato un po' di loro avventure durante questo campo.
Ho saputo che Emanuele, Gaia, due piedi teneri, hanno finalmente preso le promesse ed Ismaele, già esploratore, ha ottenuto il distintivo di "esploratore effettivo".
Anche il mio capo pattuglia ha ricevuto il distintivo di "esploratore ranger", avendo completato, con non poca fatica e da molto tempo, il sentiero che lo ha portato fino a qui.
Queste notizie mi hanno subito resa molto felice, ma anche triste perché mi sarebbe piaciuto essere presente nel momento in cui ognuno di loro ha raggiunto il traguardo che si era prefissato.
Dal campo mi sarei aspettata una crescita interpersonale e anche la possibilità di ottenere il mio distintivo di effettivo... del resto purtroppo le delusioni sono parti caratterizzanti della vita ma mi sento comunque una persona più forte."
Valeria Pattuglia Aquile
Insomma è stato certamente un campo intenso, pieno ed ha dato a tutti la giusta carica per iniziare il nuovo A.S. con tanto slancio.
Orso Saggio
BUONA CACCIA !!!
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